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"Beh, internet e’ stato creato dai militari,
dovrebbe sopravvivere alla guerra nucleare
"

Battute come questa, per di piu’ pronunciate da quella che "ne sa di computer" potrebbero seppellire qualsiasi serie, e far fuggire qualsiasi spettatore mille miglia lontano, non solo chi  come me lavora nel settore informatico.
Se poi ci si aggiunge una trama post-apolittica con un ‘insieme di luoghi comuni e di ovvieta’ come il figliol prodigo che torna provvidenzialmente nella piccola citta’ di provincia poco prima del disastro, il contrasto padre-figlio, i bambini dello scuolabus in pericolo, le tresche segrete in stile Peyton Place, la cospirazione di "quelli che sanno", dopo aver visto appena quattro puntate di Jericho ne ho gia’ abbastanza, roba da far rimpiangere quasi quella schifezza di Invasion dell’anno scorso, che nonostante tutto sono riuscito a vedere per intero, e ancora mi domando come sia successo.
E pensare che i fan americani si sono battuti a suon di noccioline per avere una seconda stagione.

Prosegue cosi’, dopo il sopracitato Invasion, Threshold,Surface, e volendo, anche LOST,  l’ansia da invasione "aliena", con alieni invariabilmente cattivi, e l’atmosfera da nazione sotto attacco (immagine molto lontana dalla verita’ dei fatti, in realta’) che impazzano sul piccolo e grande schermo statunitense, la lunga onda post-9/11 che ci accompagnera’ ,ahime’, chissa’ ancora per quanto tempo.

Ma per fortuna c’e’ anche Battlestar Galactica.con la sua atmosfera cupa e decisamente politically s-correct, a riequilibrare le sorti.