
Il problema è questo: se vuoi vedere una commedia decente, che NON parli d’amore, che dica qualcosa di serio e che per di più intrattenga lo spettatore, NON devi guardare un film italiano. O americano, se è per questo.
Ad esempio, un film inglese come Made in Dagenham, da noi arrivato col titolo fuorviante ( a quanto pare non solo italiano ma anche tedesco) di We Want Sex, potrebbe esser una buona risposta, senza voler esser nè un capolavoro ma neanche una commediola fatta di gag cucite assieme: il proposito è solo quello di raccontare una storia, possibilmente poco nota, che ci intrattenga e ci faccia riflettere insieme.
Ovviamente, a patto che come spettatori si sia disposti a vedere un film che
A) Parla della lotta operaia di un gruppo di donne, protagoniste assolute della vicenda,
B) Riserva ai maschi ruoli secondari e di contorno
C) Lo fa senza risultare pesante o noioso (sempre in relazione a cosa intendete per noioso: se per voi noioso significa collegare di tanto in tanto i neuroni del cervello, allora sì, è noioso)
D) Ha come protagonista una giovane attrice emergente e già promessa del cinema inglese (no, non è Carey Mulligan, anche se in Never Let Me Go hanno recitato insieme), ovvero Sally Hawkins, che nel nostro belpaese nessuno sa manco chi è, ma si è già portata a casa un Golden Globe e Orso D’Argento per il film Happy-go-Lucky (altra storia di donne e altro film inglese che, come tale, qui in Italia nessuno ha visto perche’ e’ circolato solo nel circuito d’essai, quello in cui fanno solo film pallosi … bollocks !!!)
E) Ha come coprotagonisti uno stuolo di bravi attori in ruoli secondari, dalla sempre brava Miranda Richardson, il sempre simpatico Bob Hoskins e il redivivo Rupert Graves fino alla poco nota Geraldine James (vista in Calendar Girls, altro fine di sole donne ma NON solo per donne) , fino ad arrivare alle nuove promesse Rosamund Pike e Andrea Risenborough, (già insieme alla Hawkins sia in Happy-Go-Lucky che in Never Let Me Go)
Non certamente un capolavoro, ma un buon esempio di film medio che sa coniugare intrattenimento leggero ed impegno, e per di più ci insegna qualcosa della storia recente, inglese e anche nostra.
Un peccato, quest’ultimo , davvero imperdonabile.