For Christ’s Sake, c’e’ qualcosa che possiamo fare per convincere gli autori di Pan Am che ci siamo un po’ rotti le scatole del dinamico duo Kate & Laura e che devono dare una storyline decente anche a Colette ?
Ma si rendono conto che stanno sprecando non solo il personaggio piu’ interessamte,
To make a long story short: per me quando una serie arriva su Sky o su Mediaset Premium, significa che in Italia e’ arrivata, e non ha piu’ senso parlare di prima pay tv o prima sui canali in chiaro, perche’ ormai le cifre sono talmente irrisorie che chi sceglie di non acquistare i canali a pagamento lo fa perche’ NON gli interessa avere programmi migliori, una programmazione puntuale, poca o zero pubblicita’ e la possibilita’ di memorizzare i programmi per guardarli successivamente.
Quindi se NON volete vedere quella meravigliosa serie che e’ Game Of Thrones, ovvero Il Trono di Spade, primo capitolo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, in onda dall’11 Novembre su Sky Cinema, e’ SOLO ed ESCLUSIVAMENTE una VOSTRA scelta.
Tra quelle che ho provato ma abbandonato quasi subito c’è proprio quel Ringer, che malgrado l’attesa dovuta al ritorno della Gellar, e alla presenza di Ioan Gruffudd e Jaime Murray, dopo tre episodi visti mi ha dato molto l’impressione di una soap-opera camuffata, e non mi ha dato alcun motivo per continuare ad interessarmi alle vicende delle gemelle Bridget e Siobhan.
Person of Interest, nuova creatura di JJ Abrams, non mi ha convinto per nulla sin dal pilot, e infatti l’ho abbandonato immediatamente, anche perchè già prima di vederlo non mi interessava particolarmente l’idea di fondo, e l’avere come protagonista Jim “Gesù” Caviezel non ha aiutato, anche perchè lo trovo abbastanza incapace come attore, così come non sono particolarmente appassionato (lo so, è una cosa imperdonabile) del co-protagonista Michael Emerson, celeberrimo per il ruolo di Ben Linus di Lost. Continua a leggere →
NON sono solito giudicare una nuova serie dal pilot, perchè trovo che condensare in 45 minuti le potenzialità di una storia o il fatto che ci affezioneremo o meno ai suoi protagonisti sia molto difficile e spesso e volentieri un po’ fuorviante.
E poi tendo a trattare le serie tv un po’ come le persone, e a volte anche il viceversa, quindi mi prendo sempre il tempo giusto per giudicarle, a meno di forti impressioni negative (o anche positive, se è per quello) che possano nascere a prima vista.
Ma ormai con 4-5 episodi delle nuove serie alle spalle, si può tranquillamente cominciare a dare qualche giudizio e qualche verdetto.
Cominciamo col dire che, in generale, quest’anno è stato senz’altro più ricco e promettente dell’anno scorso in quanto a novità, e molte delle nuove serie hanno già la certezza di durare almeno un’intera stagione, se non aspirare ad un rinnovo per la stagione successiva, ed è già un bel risultato rispetto alla carneficina dell’anno scorso.
Ci sono state ovviamente delle sudden death, come The Playboy Club della ABC o il remake di Charlie’s Angels e la sit-com Free Agents della NBC, ma finora molte delle matricole hanno ottenuto quanto meno una stagione completa, come ad esempio New Girl della Fox, con protagonista Zoey Deschanel, Revenge e Suburgatory della ABC, nonchè tutte le nuove della CW, ovvero The Secret Circle, Hart of Dixie e Ringer, che ha segnato il ritorno di Sarah MIchelle Gellar nel mondo seriale. continua …
Uno dei migliori episodi visti finora nella nuova stagione seriale e’ Ich Bin Ein Berliner, terzo episodio di Pan Am, nuova serie della ABC che parla delle vicende di quattro hostess e due piloti dell’omonima compagnia aerea nei mitici anni ’60, purtroppo gia’ a rischio cancellazione visti gli ascolti in costante calo.
Scena clou dell’episodio, e anche il miglior momento di televisione seriale che mi sia capitato di vedere finora quest’anno, e’ la sequenza in cui Colette, l’hostess francese, intona un polemico inno nazionale tedesco durante un ricevimento a Berlino.
Interpretata dalla rivelazione Karine Vanasse, la migliore di tutto il (buon) cast , la giovane hostess riesce a trasmettere nella sua interpretazione tutta la sua rabbia verso una nazione (e per un popolo) che durante la seconda guerra mondiale da poco conclusa ha perseguitato lei e la sua gente, privandola dei suoi affetti piu’ cari.
Una rabbia in forte contrasto con il clima di grande euforia ed ottimismo che la circonda, con tutta la folla entusiasta per il discorso di JFK che da’ il titolo all’episodio, discorso che , in pieno clima di Guerra Fredda siglava di fatto l’opportuna alleanza con l’acerrimo nemico di un tempo, la Germania, per combattere il nemico comune rappresentato allora dalla Russia comunista: un’alleanza con cui inevitabilmente la giovane donna, sfuggita alle persecuzioni naziste, non puo’ che non essere d’accordo.
Per apprezzare fino in fondo la sequenza, e’ bene sottolineare che, per manifestare tutto il suo dissenso e la sua rabbia, Colette decide di cantare Das Lied der Deutschen nella versione allora probita , ovvero cantando la prima strofa integralmente, quella che durante il Terzo Reich veniva utilizzata come inno nazionale, invece della terza strofa, che e’ quella che tra l’altro viene tuttora utilizzata come Inno tedesco dopo l’unificazione avvenuta nel 1990.
Evviva evviva finalmente Peter e' tornato, in un modo che a me personalmente ha ricordato molto l'apparizione (o epifania) del Dr. Manhattan di Watchmen, tranne che per ovvi problemi di primetime televisivo non e' riapparso in sala mensa con gli attributi in bella vista.
E Walter si e' evitato la cella imbottita, almeno per ora ….
E ovviamente Peter non ricorda nulla, cosi' si ricomincia tuuuuttto daccapo con Olivia … cheppalle oh !
E la prima vittima della stagione e’ …. The Playboy Club !!!
Dopo soli due episodi, vista l’accoglienza piuttosto fredda e gli ascolti gia’ in picchiata la NBC ha deciso di “calare la scure” sulle conigliette di Chicago, una delle due serie in circolazione che provano a sfruttare l’enorme successo della pluripremiata Mad Men, ma purtroppo non e’ sufficiente un protagonista maschile belloccio (oltretutto un po’ troppo simil-Draper) , un po’ di ragazze (s)vestite da conigliette e un’ambientazione anni ’60 per imitare la bellissima serie creata da Matthew Weiner, che si basa su una sceneggiatura di ferro, interpreti eccezionali,.personaggi che sono persone dalla prima volta che le vedi sullo schermo, e una ricostruzione piu’ che maniacale dell’epoca: una cancellazione meritata, a mio parere.
Speriamo invece che l’altra serie di ambientazione “sixties”, ovvero Pan Am, la cui impostazione sembra piu’ leggera ed azzeccata anche come interpreti, riesca a sopravvivere, anche perche’ dalle due puntate viste finora non sembra affatto male.
Invece la prima nuova serie da seguire, a mio parere almeno , e’ A Gifted Man, il medical-drama con uno spruzzo di soprannaturale di cui avevo gia’ parlato, che anche al secondo episodio mi ha convinto , malgrado il fatto che il primo episodio come altri hanno gia’ sottolineato fosse una sorta di mini-film introduttivo della serie , con Demme come regista d’eccezione: il secondo episodio e’ piu’ di routine pero’ Patrick Wilson e’ ottimo nei panni del protagonista, Margo Martindale fa sentire la sua presenza attoriale e le “apparizioni” della Ehle sono misurate al punto giusto, mentre attorno al protagonista prende forma il gruppo che formera’ il cast di contorno.
Resta ovviamente da vedere come si sviluppera’ , pero’ spero per Wilson e la Ehle che sia l’occasione, finalmente, di farsi conoscere dal grande pubblico, perche’ se lo meritano entrambi.
Seconda puntata gialla di Fringe, ancora niente Peter, ma ora Walter sente le voci: la pazzia e' sempre piu' vicina.
Per un attimo ho pensato che in fondo al corridoio ci fosse Peter , poi invece no, era il solito osservatore.
In compenso abbiamo avuto la prima scena bleah della stagione, con il tubo infilato nel cervello che aveva il suo perche'.
Il tema della puntata era il doppio, ovvero come le vite possono cambiare a seconda delle persone che incontriamo, e anche il fatto che cancellare la memoria di una persona non significa cancellarne la coscienza: cara Olive, chi vuol intendere intenda, e gli altri, in camper ….
Ma qualcuno mi spiega perche' poi il Broyles dall'altra parte e' ancora vivo ?
E poi, che fine hanno fatto la dottoressa Nina Sharp e la Massive Dynamic: hanno smantellato il set dopo la pessima idea dei Soul Magnets dell'anno scorso o che ?
Ma soprattutto, ma quanto e' gnocc@ Anna Torv, rossa o bionda che sia ?
-What kind of alien, out of all the places in the whole wide world,
would invade some shitty council estate in South London?
– One that’s looking for a fight.
-You have to call the Police!
-You’d be better off calling the Ghostbusters, luv
-Gotta catch’em all !
Calm down, Biggz, this ain’t Pokémon