La pur bella seconda stagione, densa di drammatici avvenimenti storici come la Prima Guerra Mondiale e l’epidemia di influenza spagnola, aveva offerto in patria il fianco ad alcune critiche al suo autore (alcune ampiamente condivisibili) riguardanti scelte narrative discutibili, con episodi un po’ troppo melodrammatici (tutto l’episodio di Edith e del “redivivo” Patrick) ed escamotage artificiosi creati appositamente per ritardare eventi divenuti ormai improrogabili. (Matthew e Mary, anyone?)
Con il doppio episodio speciale di Natale si può dire che Julian Fellowes si sia riscattato da tutte le eventuali accuse, e che abbia riportato D.A. ai livelli di eccellenza della prima stagione anche dal punto di vista narrativo, tali e tante sono le emozioni che si sono concentrate in un ora e mezza di narrazione, che da sola vale quasi come una stagione intera, e che ci fa attendere con ancor più rinnovata speranza il prossimo autunno per la successiva.
ATTENZIONE: Nel testo seguente ci sono pesanti spoiler sulla trama della serie e dell’episodio, quindi proseguite a vostro rischio e pericolo
Previously, on Downton Abbey: avevamo lasciato il povero Bates in attesa di giudizio per l’omicidio (di quella bitch) della moglie, con la sua neosposa Anna in angoscia per il verdetto, Lady Sibille in fuga d’amore verso l’Irlanda con il suo futuro sposo nonchè autista di famiglia, Branson, e la tormentatissima coppia Matthew e Mary sempre più tormentata, con lui dominato da un’enorme senso di colpa nei confronti della defunta Lavinia e lei costretta al matrimonio da Richard con il ricatto di render pubblico lo scandalo della morte di Mr. Pamuk e disonorare così l’intera casata. continua a leggere