The first trailer for the follow-up of Split, the impressive last movie of directory M. Night Shyamalan is here, and as already previously announced, is a crossover and sequel of both Split AND Unbreakable, another great movie of the same director. Returnig characters therefore are the titular Mr. Glass, portrayed by a sinister Samuel L. Jackson, David Dunn, interpreted by Bruce Willis, and last but not least Kevin Wendell, as seen in the movie Split, brought to life by James McAvoy in a truly acting tour de force. Also returning is Anya Taylor Joy, who was spared by The Beast at the end of Split, whereas a welcome addition to the cast is Sarah Paulson, last seen in The Post, which plays Dr. Ellis Staples, a psychiatrist who specializes in “Superheroes delusions”. The stakes are really high for this is one, but will Mr. “Sixth Sense” Shyamalan be up to it? We can only wait, and hope for the best….
Here’s the San Diego ComicCon poster for the movie:
Settimana fiacca di uscite, ma il buon Weltall ed io non ci fermiamo davanti a nulla e vi consigliamo comunque il meno peggio della settimana, ovvero il remake de Il Giustiziere della Notte, di Eli Roth e con Bruce Willis, e l’horror irlandese The Lodgers.
Il pezzo forte pero’ arriva nell’Home Video con un’ edizione specialissima e succulenta di L’ Armata delle Tenebre, una chicca imperdibile per tutti gli appassionati del genere!!!
Nel nuovo numero di CINE20, il collega Weltall ed io ci siamo fatti in quattro per voi, visto che stavolta vi offriamo ben DUE recensioni DUE, alla faccia dell’estate che svuota le sale: la mia recensione di Stoker, con un terzetto d’attori da brivido in tutti i sensi, e la sua recensione de L’Uomo d’Acciaio di Snyder, altro reboot pare non proprio riuscitissimo di Superman. Da segnalare tra le uscite della settimana, sempre a cura del mio collega, ben DUE film inglesi DUE, Blood con Paul Bettany e Mark Strong, e Doppio Gioco con Clive Owen e Andrea Risenborough, oltre alla tamarrata hollywoodiana di turno, ovvero World War Z con il bel Brad Pitt e un branco di zombie volanti. Completano come di consueto il quadro le uscite Home-Video, regno incontrastato del mio inseparabile compagno, tra cui spiccano il bel Looper con Bruce Willis e Joseph Gordon-Lewitt incastrati tra paradossi temporali e l’inedito La Scomparsa di Alice Creed, altro film inglese con protagonista Gemma Arterton, perchè si vede che è proprio la settimana dei film inglesi…
Dopo lunga e giustificata assenza, eccomi di nuovo in campo a dar man forte al collega Weltall per il nuovo numero di CINE20, che la scorsa settimana ha festeggiato il 100esimo episodio: e per cominciare in bellezza trovate la mia entusiastica recensione in anteprima di Star Trek Into Darkness, solo da ieri nelle sale italiane ma che io ho ha avuto il piacere e l’onore di vedere a Londra quasi un mese fa, per di più in formato IMAX, e le mie anticipazioni sulle uscite della settimana, che comprendono una madre opprimente, un fondamentalista riluttante, e una coppia di insoliti killer a spasso per la campagna inglese. Completano come di consueto il quadro le uscite Home-Video, regno incontrastato del mio amico e collega che questa settimana comprendono solo il quinto capitolo della saga del poliziotto in canottiera John McClane, alias Bruce Willis, ovvero Die Hard- Un Buon Giorno per Morire
Non ci crederete, ma è già online l’appuntamento settimanale con Cine20, con la recensione a cura dell’infaticabile Weltall di Die Hard – Un Buon Giorno per Morire, che tornato in salute recupera e non ci sta alle critiche eccessive contro la premiata famiglia McClane. Tra le uscite della settimana c’è poco da salvare, tranne forse Educazione Siberiana di Salvatores con John Malkovich. Per le uscite in Home-Video è la settimana Miike, e quindi il mio caro collega è entusiasta! (io un po’ meno…)
Nonostante la neve che cade copiosa, ecco il nostro appuntamento settimanale con Cine20, con la mia recensione di Noi Siamo Infinito, sicuramente la più bella sorpresa di questo inizio anno, con un cast strepitoso di giovani attori, mentre l’amico e socio Weltall questa settimana s’è ammalato (sarà stato il superlavoro della settimana scorsa…), quindi niente Die Hard – Un Buon Giorno per Morire (tranquillo collega, mi sa che non ti sei perso nulla). Tra le uscite della settimana segnaliamo, a chi piace Keira Knightley (contenti loro), l’adattamento di Anna Karenina di Joe Wright, e a tutti gli altri Gangster Squad, con una Emma Stone bella da togliere il fiato.
Per le uscite in Home-Video, come promesso la settimana scorsa, ecco alcuni tra i titoli più interessanti visti di recente al cinema, ovvero Argo, 007 Skyfall e il cult Iron Sky, a parer mio tutti e tre titoli imperdibili per una cineteca che si rispetti.
Appuntamento settimanale con Cine20, stavolta con il superlavoro del collega Weltall che solo per voi si è prodotto in ben DUE recensioni DUE, ovvero quelle delle uscite più interessanti della scorsa settimana, Zero Dark Thirty e Re della Terra Selvaggia, entrambe promosse con una buona media. Poi ci sono le mie anticipazioni della settimana, con il ritorno di John McClane e della sua fida canottiera in Die Hard – Un Buon Giorno per morire, stavolta in trasferta nella grande madre Russia, e la commedia Noi Siamo Infinito, con il ritorno di Emma ” Hermione” Watson, tratta dal romanzo cult tra i teenager The Perks Of Being a Wallflower. Per le uscite di Home-Video nulla da segnalare, in attesa della scorpacciata di fine mese.
Ecco a voi, puntuale come sempre (o quasi), il nuovo numero di Cine20, la rubrica di giudizi e pregiudizi cinematografici su tutto quel che vedrete in sala e che troverete nei negozi. In questo numero, la non entusiastica recensione di Flight a cura dell’amico di penna Weltall e le nostre imperscrutabili nonchè infallibili anticipazioni sulle uscite della settimana, tra cui vi segnalo: il thriller fantascientifico-intimista Looper, con Joseph Gordon-Lewitt e Bruce Willis, che arriva da noi con SOLO SEI MESI di ritardo rispetto al resto del mondo, che peraltro ho già visto e vi consiglio, il musical candidato ad 8 premi Oscar Les Miserables, tratto da un successo teatrale in scena a Broadway e nel West End da almeno un milione di anni, e …. il film dell’anno, almeno secondo Weltall …
Appena tornato dalle bellissime ferie nella mia amatissima Algovia, la prima notizia che imparo dagli amici cineblogger è che Tony Scott si è suicidato domenica 19 all’età di 68 anni, in circostanze ancora poco chiare.
Tony Scott inizialmente era noto soprattutto come il fratello minore e meno dotato (per dirla con un eufemismo) di Ridley Scott, malgrado il suo brillante debutto con The Hunger (in Italia Miriam si sveglia a Mezzanotte), anche perchè nel frattempo Ridley (di sette anni più vecchio) dopo il folgorante debutto con The Duellists (I duellanti) aveva sfornato due capolavori come Alien e Blade Runner e un cult come Thelma & Louise , mentre erano ancora lontane le ciofeche come Albatross, 1492, Hannibal e Un’ottima annata.
Tony si è rivelato al grande pubblico con il blockbuster Top Gun, e pur rimanendo regista di film più commerciali del fratello, ha fatto anche lui conoscere il proprio talento con un paio di cult come The Last Boyscout, (L’ultimo Boyscout – Missione Sopravvivere)con un Bruce Willis in stato di grazia, e True Romance (noto in Italia con l’osceno titolo “vascorossiano” Una vita al massimo), nato da una sceneggiatura di Quentin Tarantino , e con film notevoli come Crimson Tide(Allarme Rosso), Enemy of The State (Nemico Pubblico) , fino ad arrivare al più recente Unstoppable.
Insieme al fratello Ridley aveva fondato la compagnia di produzione Scott Free Productions, con cui hanno prodotto numerosi film, tra cui l’ultimo attesissimo di Ridley, Prometheus, e anche alcune serie TV tra cui Numbers e The Good Wife e la recente miniserie storica I Pilastri della Terra, tratta dal best-seller di Ken Follett
A noi piace ricordarlo con un paio di sequenze di quello che a mio parere resta il suo miglior film insieme a True Romance, ovvero The Last Boyscout, che oggi mi rivedrò in sua memoria, per la millesima volta …
Entrambe le sequenze sono in doppia versione, prima inglese poi italiano: