Me, myself and my blog go on holiday for a while.
See ya !!!
Summer Break
18 sabato Ago 2018
Posted Baviera, in famiglia, Viaggiando Viaggiando, vita
in18 sabato Ago 2018
Posted Baviera, in famiglia, Viaggiando Viaggiando, vita
in14 venerdì Giu 2013
Posted di coppia, emozioni, in famiglia, riflessioni, vita
inIl blog per un po’ si è fermato, ma la vita è andata avanti. Portandomi in un posto certamente inaspettato, sicuramente indesiderato, ma a conti fatti necessario ed inevitabile. Perchè vivere a volte significa esser costretti a seguir la corrente, e adattarci come possiamo a quel che il destino ha in serbo per noi, e cercar di trasformare in esperienze quelli che a noi sembrano solo incidenti di percorso. Un esperienza che ha portato con sè nuovi incontri, gradite conferme, e qualche sorpresa.
E come sempre ricominciamo da qui, da queste pagine che ormai da un po’ di tempo mi accompagnano, e presto vi racconterò dell’ennesima esperienza londinese, sempre carica di imprevisti ed emozioni, in una città che non si stanca mai di stupirci e di sorprenderci.
02 sabato Feb 2013
Posted cinema, foto, gatti, in famiglia, vita
in
As you can see, to give my cat Spike a good education, I’m introducing him to some good readings, starting from my favourite movie magazine, Empire. And by chance this month’s issue has the special cover with Cumberbatch from Star Trek Into Darkness on it … I think he’s already showing good taste in his movie (and actor) choice !!!
24 sabato Dic 2011
Posted di coppia, in famiglia, ricorrenze, vita
in05 mercoledì Dic 2007
Posted in famiglia
inTag
"Il nonno se ne e’ andato con la sua barca"
Sono le splendide parole, inconsapevolmente poetiche e toccanti, pronunciate dalla figlia di sette anni di mia cugina, quando ha saputo ieri che mio zio era morto.
Non mi sento di aggiungere altro.
07 domenica Ott 2007
Posted in famiglia
inAccidenti, devo dire che stavolta è stato capace di stupirmi.
E dopo quarant’anni non è poco.
E chissà forse potrebbe anche esser sincero, quando dice che vuole cambiare.
Vedremo.
Io comunque ci spero.
08 mercoledì Giu 2005
Posted in famiglia, vita
inTag
Ieri, uno di quei giorni da mettere in cornice….
La mattina, passata a chiacchierare con mia madre, come da tempo non succedeva, con le parole e con gli occhi, ad ingannare l’attesa mentre mio padre veniva operato (tutto a posto, tranquilli), ad allontanare coi suoi racconti di famiglia il tempo che passava e la tensione che involontaria ed impalbabile coi minuti cresceva…
La ascoltavo avidamente, mentre mi raccontava di sua madre, la nonna che non ho mai conosciuto, che da piccola la chiamava lingua lunga, perche’ diceva sempre quel che pensava, lei, con quei suoi occhi azzurri, quegli occhi che guardavo mentre per rassicurarla le stringevo le mani, cosi’ come dopo ho stretto quelle di mio padre, quando con lo sguardo ancora un po’ liquido per l’anestesia, mi esprimeva la sua felicita’ nel vedermi li’, perche’ ero accanto a lei, a tenerle compagnia …
E poi, in punta di piedi, me ne sono andato, e li ho lasciati li’, da soli, a tenersi per mano tra loro, a scambiarsi ancora una volta quegli sguardi che esistevano in un lontano passato in cui io neppure esistevo…
E la sera, tranquilla, nel solito locale, davanti alla solita pizza, a dispetto della natura che fuori faceva sentire la sua forza, con un cielo grigio e nubi cariche di pioggia, il piacevole incontro con una coppia d’amici nuovi e ritrovati, vista l’ultima volta tre anni or sono al loro matrimonio, e poi incontrata un giorno alla stazione per caso, con la promessa fugace di un’incontro ora divenuto fortunatamente realta’
Una serata rilassante e stimolante insieme, passata a scambiarsi sorrisi, confrontare le esperienze diverse eppure uguali, e parlare dei nostri interessi, scoprire quelli comuni e raccontarsi quelli diversi.
Ore trascorse a ripercorrere strade note e familiari, e a progettare nuovi percorsi, per disegnare, ancora una volta, con rinnovata speranza e fiducia mai sazia, la mappa di quella terra sconosciuta, affascinante e misteriosa che chiamiamo futuro, quel futuro che e’ la’ ad aspettarci, immobile,e che attende solo di essere plasmato…
11 mercoledì Mag 2005
Posted in famiglia
inUna “vasca” come quella di sabato scorso nella citta’ dotta e grassa che ormai sorak anni fa mi diede i natali (oh, piano…mancano poi ancora 109 giorni…..) non e’ mai solo un giro per gli amati portici, diventa sempre anche un’insieme di ricordi e di tentazioni, di incontri e di occasioni, di immagini antiche e nuove emozioni
Ricordi lieti, come quello, cosi lontano eppure cosi vicino, di un bacio dato su quei gradini di Piazza Maggiore, in un tiepido giorno di fine febbraio, a suggellare un’amore nato per durare, e che ora sembra cominciato da sempre….
Ricordi cupi, come quello di una domenica passata in certosa a confortare moi diadia per la perdita della compagna di una vita, a partecipare a un dolore per me difficile anche solo da immaginare…
Incontri inaspettati, come quello appena usciti dal treno, quando le strane vie del destino ci hanno fatto incrociare una collega d’universita’ di Ashura con suo marito, vista l’ultima volta al suo matrimonio e da allora perduta, ed ora invece, quasi per caso forse e’ nata la promessa di andare insieme in un luogo a me cosi’ caro….
Immagini antiche e preziose, come quelle del “libriccino” che mio zio ha sfilato dalla sua “modesta” collezione di volumi antichi sulla storia della citta’, un pezzo unico, un “Calendario de’ santi che si e’ usi festeggiare a Bologna”, come dice l’iscrizione iniziale, manoscritto della fine del 600, col segno a matita delle righe tracciate per scrivere le didascalie ancora visibile, e i delicati colori acquerello a colorare le facce e le vesti dei santi…
Emozioni nuove, come quella provata entrando nella splendida Sala della Borsa, restaurata in perfetto stile liberty, a pianta centrale con le balaustrate di ferro battuto, e il soffitto decorato, e il pavimento trasparente a mostrare i resti romani, e che adesso ospita una spettacolare libreria su tre piani, con tanto di bar e ristorante e punto internet, da perderci dentro mezza giornata e forse piu’, soprattutto se siete come Ashura, che all’entrata ha alzato il suo nasino (oddio, nasino,,. parliamone) all’insu’ e ha fatto l’espressione di una bimba in un negozio di dolci….
E poi le tappe obbligate come quella alla Feltrinelli,col suo assortimento di volumi, all’ombra sghemba della Garisenda,e quella alla Feltrinelli International, dove ho trovato il tesoro che ora tutti conoscete, e poi ancora Images, di fianco al Teatro Comunale, galleria di foto e manifesti in bianco e nero del cinema anni 50, la Hepburn e Marylin, Grace Kelly e Hitchcock, Bogart e la Bacall, paradiso per gli occhi e inferno per il portafoglio.
E che dire delle tentazioni di gola, come il negozio della Majani, o la pasticceria Impero, o i gelati del bar pasticceria Calderoni, quello dalle nuvole rosa, e la Nutelleria di fronte all’Arena del Sole. e i mille e mille bar con panini caldi e piadine arrotolate, divenute ormai piatto tradizionale in casa Kusanagi, speciali quelle con stracchino e rucola…
Alla fine, mi rimane nel cuore il ricordo delle parole di mio zio, fortunatamente apparso un po’ rinfrancato, a soli due mesi da una perdita che non riesco nemmeno ad immaginare, tanto deve essere devastante, arrivata dopo mezzo secolo di esistenza in comune, fianco a fianco nella vita come nel lavoro come nella passione.
Racconti di una vita in comune, cominciata con un’amicizia, trasformatasi pian piano in amore, tra guerra e bombardamenti, storie di vita quotidiana per la generazione dei nostri genitori e quella dei nostri nonni, per noi cosi’ difficili da comprendere sino in fondo, e forse proprio per quello cosi’ lontane e persino un po’ magiche, come certe foto in bianco e nero ingiallite dall’eta’…