to be on your shoes
even if it was for just one day
Mi piacerebbe,che qualcuno provasse a mettercisi, nei panni degli altri, almeno una volta ogni tanto, cosi per cambiare.
Mi piacerebbe, che certe persone che pensano che il mondo ruoti attorno a loro, provassero un attimo a considerare l´esistenza degli altri, senza pretendere che ne considerino bisogni, desideri, sentimenti, sensibilita´, per carita´, un passo alla volta, perche´ non vorrei sconvolgere troppo la loro imperturtabile sfera , quella loro bolla dove sono ammessi solo loro.
Mi piacerebbe anche sapere come pensano di conciliare il loro egoistico modo di vivere con la parola Amore, quella con la A maiuscola, che proprio nulla ha a che vedere con tutto quello che sono, perche’ amore significa donare senza riserve e senza chiedere nulla in cambio, altrimenti e’solo mercimonio, egoismo, desiderio di possesso e di controllo.
Mi piacerebbe, si, che ogni tanto queste persone inserissero nel loro vocabolario parole preziose come scusa e mi dispiace, o grazie, perche´ gentilezza e cortesia non sono sinonimo di debolezza, ma di forza, e soprattutto di umanita´, e non dire mai scusa e’segno di protervia ed arroganza, e soprattutto di non aver le palle per ammettere un´errore, che tutti noi commettiamo, dato la nostra fragile natura umana.
Orgoglio, e vanita´, un´accoppiata vincente per azzerare i rapporti umani ad un insieme di ripicche, e di giochi da asilo, a cui mi capita spesso di assistere tra persone adulte, o sedicenti tali.
E quando io, che sono la persona mite, gentile, disponibile, ma non certo un santo e con tutti i suoi bravi difetti, provo a ripagare con la stessa moneta di scortesia e menefreghismo che loro cosi’generosamente elargiscono, poi scopro che non gli piace tanto. che s´incazzano, loro, ad esser trattati come trattano il prossimo.
Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te, diceva un tipo che e’stato messo in croce, e forse la cosa dovrebbe insegnarci parecchio.
Perche’alle volte la cosa peggiore che puo’incontrare una persona sul suo cammino e’uno specchio.
Ottimo pensiero, caro Kusanagi. Non posso che concordare con te.
quando ti comporti come loro si comportano con te, come ti senti?
non ti senti male?!
in quel momento, magari, pernsi di esserti tolto un peso dallo stomaco ma poi, quando sei davanti il *tuo* specchio, lo sai cosa ti succede…
non lo so. forse le persone come quelle che racconti qui dovrebbero incontrare un vero specchio, non una costruzione ad hoc fatta proprio per loro…
ma questo non cambia il fatto che condivido il tuo augurio ^+^
Simi:Ovvio, che ci sto male.
Ma e’ un male necessario, soprattutto quando starei peggio a stare zitto.
Pero’ sto cercando di sviluppare risposte trasversali, per sorprenderli e spiazzarli mettendo in dubbio le loro sicurezze, spesso cosi’ fragili …
Molto piu’delle mie, che mi ritenevo fino a poco tempo fa piu’ fragile di loro.
Se provassi a mettermi nei panni degli altri… mi starebbero stretti 😉
Leela
Quando lo scopri ti prego: fammi un fischio che vorrei saperlo tanto anche io.
Sopratutto quando sono Leoni Feroci vestiti da pulcini indifesi tutti bagnati sotto la pioggia.
A volte mi chiedo se non siano più “furbi” loro, o fesso io…
La cosa sconcertante è che queste “persone” prosperano finchè trovano qualcuno che da loro corda, cedendo alle loro meschine lusinghe e riempendoli di attenzioni finchè non sis tufano e passano ad altro.
Mi viene in mente una canzone che quindi ti posto:
Tu mi fai girar
tu mi fai girar
come fossi una bambola
poi mi butti giù
poi mi butti giù
come fossi una bambola
Non ti accorgi quando piango
quando sono triste e stanca tu
pensi solo per te
No ragazzo no
No ragazzo no
del mio amore non ridere
non ci gioco più
quando giochi tu
sai far male da piangere
Da stasera la mia vita
nelle mani di un ragazzo no,
non la lascerò più
No ragazzo no
tu non mi metterai
tra le dieci bambole
che non ti piacciono più
oh no, oh no
Tu mi fai girar,
tu mi fai girar…
poi mi butti giù,
poi mi butti giù…
Patty Pravo (1968) > La Bambola
“Ïl ₣ÖlLΞ“
Malka: Penso sia molto difficile, trovare un rimedio.
Invece io , sulla scia di Grissom di Csi e di Gideon di Criminal Minds, mi sono dedicato un po´ allo studio delle scienze comportamentali, piu’ che altro per per imparare a riconoscerli , certi elementi.
e se possibile limitarne i danni.
E ho scoperto che rispondono alle cure, nel senso che hanno la reazione che ti aspetti, se gli fai provare la loro stessa medicina.
Segno che sono persone che usano due pesi e due misure, a secondi che trattino col prossimo o con se stessi.
Quindi a livello di maturita’ personale e/o affettiva si sono fermati allo stadio adolescenziale, o peggio infantile.
A questo punto, per me personalmente, definire se loro sono furbi, o se io sono fesso, non e’ piu’ tanto importante. 😉
@Leela:E a me larghi, temo … ;D