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E’ la conseguenza del ritrovarsi all’improvviso e dal vivo in mezzo a monumenti che sono ormai divenute delle vere e proprie icone del mondo occidentale, al punto da sembrare quasi impossibile vederle tutte insieme, tutte nello stesso posto.
Come il Big Ben affacciato sul Tamigi, o Trafalgar Square, con le due fontane e la gente a farsi fotografare a cavalcioni dei leoni sotto la colonna di Nelson, o come Piccadilly Circus, che io mi immaginavo molto piu’ grande, con le sue insegne luminose e la statua del cupido, e la gente sulla scalinata a far passare il tempo.
O come il Tower Bridge, che e’ anche effettivamente una delle piu’ scenografiche nella sua monumentalita’, un vero gioiello d’ingegneria dell’epoca, e che noi abbiamo avuto anche la fortuna di vedere aprirsi in tutta la sua altezza, per il passaggio di una nave da crociera.
Davanti a questi spettacoli si ritorna tutti un po’ bambini, e un normalissimo meccanismo diventa fonte di stupore e meraviglia, manco fosse magia.
E’ verissimo.
La prima volta che ho visto il Tower Bridge sono rimasta a bocca aperta, non lo immaginavo così bello, pulito e chiaro…non saprei come altro definirlo.
A proposito di Piccadilly hai ragionissimo:)
io ci sono andato una vita fa, avevo 18 anni e me lo ricordo fantastico!