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[…] Incamminandosi per la strada maestra, il viandante non puo’ fare a meno di notare, alzando lo sguardo, la non comune varieta’ dei palazzi, la differenza di stili e di epoche, e il susseguirsi di locali e di ristoranti di ogni nazionalita’, e le scritte enormi e colorate che campeggiano sopra i negozi e le catene di fast-food aperti 24 ore su 24, quasi a voler stordire l’avventore, e stupirlo costantemente in un bombardamento sensoriale che lo avvolge e lo coinvolge per tutta la lunghezza del viale, che dalla piazza del monastero Alexander Nevskii conduce, attraverso un arco trionfale, fino alla monumentale piazza del palazzo, incorniciata da un lato dall’imponente  facciata color ocra  a  forma semicicolare del palazzo del quartier generale, e dall’altra dal bianco e dal verde del palazzo d’Inverno, sede del prestigioso museo Hermitage, scrigno di tesori d’arte e ricettacolo di storia ….[..]

Non fateci caso, e’inevitabile, ogni tanto mi prende la nostalgia di San Pietroburgo