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Un omaggio all’eterno femminino che e’ ovunque intorno a noi ,
nelle donne come negli uomini,
e nella natura tutta,
che cosi’ bene il Canova ha saputo cogliere nelle sue opere,
dove il marmo si fa etereo e leggero come drappo di lino o ala di farfalla,
Capace, con la dolcezza dei gesti e la morbidezza dei marmi
di sciogliere in pianto anche la carne piu’ dura,
come e’ capitato a me in quella sala
un giorno d’aprile,
e d’amore.
Auguri
nelle donne come negli uomini,
e nella natura tutta,
che cosi’ bene il Canova ha saputo cogliere nelle sue opere,
dove il marmo si fa etereo e leggero come drappo di lino o ala di farfalla,
Capace, con la dolcezza dei gesti e la morbidezza dei marmi
di sciogliere in pianto anche la carne piu’ dura,
come e’ capitato a me in quella sala
un giorno d’aprile,
e d’amore.
Auguri
mumita ha detto:
Arrivata qui per caso…mi son letta un pò di post e di cat-egorie…molto carino..tornerò..
Grazie per l’omaggio all’eterno femminino e speriamo che siano in molti a ricordarsi della grandezza delle “dea madre” …non solo l’8 marzo ma ogni giorno.
ciao
kusanagi ha detto:
Caso, destino, coincidenza, fatalita’….o istinto felino ?!?!?
garnant ha detto:
Io ero venuta qua a scrivere proletarische Frauen seid bereit… ma mi sa che non si adatta bene all’eterno femminino.
Quella statua lì di Cavona c’era anche l’anno scorso a Bologna alla mostra del nudo.
Di Canova ho anche dei deliziosi ricordi da sedicenne in gita.
kusanagi ha detto:
Garnant:Ehmmm, no, mi sa di no….
o magari anche se, chissa’…
Ma sei andata in gita a Possagno alla gipsoteca, o a Roma a vedere Paolina Borghese?
utente anonimo ha detto:
Direi che l’eterno femminino è un concetto non utilissimo nell’ottica dell’emancipazione economica femminile in senso marxista. Certo si può essere carine anche mentre si partecipa alla vita economica e solidale socialista. Ma non credo che Canova intendesse quello.
Comunque sono andata in gita alla mostra del Canova a Venezia nel 1992 circa.
kusanagi ha detto:
ma c’erano proprio le tre grazie, quelle che sono all’hermitage, oppure era la riproduzione in gesso che c’e’ a Possagno?
Un giorno noi due dovremo parlare a fondo di marx, cmq, mi manca la cultura di base per affrontare simili discussioni, e i ricordi del liceo sono quasi del tutto svaniti
Magari pero’ a quattr’occhi…
kusanagi ha detto:
e soprattutto davanti a una guinness, per te, e una kilkenny, per me.
utente anonimo ha detto:
Secondo me erano proprio le tre grazie, la mostra del nudo a Bologna era piena di roba favolosa a
prestito da musei assortiti, l’hermitage in fondo non è poi tanto lontano. Comunque stasera
controllo sul catalogo (ho persino comprato il catalogo, non so se mi spiego). Quanto a Marx, io
al liceo non l’ho studiato, perchè in quinta avevamo il prof. democristiano. In terza avevamo
quello marxista in effetti, però ci insegnava Aristotele. Anche se a volte ci parlava della sua
vita a Berlino e questo mi ha certamente influenzato. Le mie prime letture marxiste sono in
effetti di quell’epoca, indotte dal compagno di classe A., oggi amico A., quello che hai visto
nelle foto della Polonia, dall’amico S., che aveva un background familiare comunista, difatti si
chiamava come Bolivar, dall’amico F., fumettista, poeta, e fan di Tom Waits, e dall’amico G., che
però all’epoca era un anarchico. Poi da lettura nasce lettura. Quanto alla birra, io te l’ho
detto trenta volte di venire all’happy hour all’irish, ma ogni volta mi guardi male.